Friday, May 16, 2008

Il Quarto Potere

La qualita' della Politica e' proporzionale a quella degli Uomini Politici (includendo anche i cittadini votanti) che, a sua volta, e' proporzionale alla qualita' della Vita Democratica.

In via teorica da un Politico ci si aspetta un comportamento pubblico e privato irreprensibile: egli deve essere uno specchio di moralita' e senso etico, teso al bene generale, rispettoso delle leggi e teso ad operare nel presente per una migliore prospettiva futura. Un cittadino al servizio dei cittadini, dove alte responsabilita' si coniugano con alti onori ma senza che questi diventino privilegi.

Nella pratica la situazione non e' mai cosi' perche "la punizione per coloro che si disinteressano della Cosa Pubblica e' l'essere governati da malvagi" (Platone): il sonno delle coscienze e' cio' che porta alla decadenza di qualsiasi istutuzione e gli Uomini devono vigilare continuamente, non dando mai per acquisito qualunque aspetto del loro vivere. Poichè ogni singolo cittadino svolge anche altre attivita' e non puo' occuparsi di temi importanti che richiedono attenzione, esiste un meccanismo di delega formale, chiamato "elezione", e informale, chiamato "informazione".

Nelle democrazie avanzate lo scopo di chi informa è far si che l'eletto non abusi del suo potere per avvantaggiarsene a spese della collettivita' (secondo il detto "l'occasione fa l'uomo ladro"). Si tratta di un compito etico che attiene al mantenimento di una giustizia sociale, nel senso più ampio altrimenti l'informatore funge solo da megafono conto terzi: quelli che chiameremmo pennivendoli o propagandisti. Insomma, anche se vogliamo che a rappresentarci siano i migliori possibili, devono esistere una serie di meccanismi che permettano al sistema di mantenersi in equilibrio in modo tale che esso possa fungere al suo scopo di servizio pubblico. L'Informazione come Quarto Potere.

In un sistema politico democratico e' necessario, quindi, che i poteri (legislativo, esecutivo, giudiziario e informativo) siano separati per evitare il conflitto di interessi (che in realta' sarebbe un "favoreggiamento di interessi": il conflitto e' invece cio' che mantiene alta l'attenzione e quindi e', in una certa misura, benefico). Impedire cioè che qualcuno possa assommare su di se più funzioni ed agire senza controllo e quindi per un proprio tornaconto.

Il controllo dell'informazione permette quello che viene chiamato il Sonno delle Coscienze: portare gli ascoltatori ad occuparsi di altri temi secondo il principio che "sono attento a cio' di cui si parla". Se voglio nascondere le mie malefatte faro' puntare l'attenzione su altri problemi, magari anche reali, ma che sono indifferenti ai miei scopi ma magari utili a qualche mio alleato, secondo una logica do ut des: "facciamo questa cosa che vuoi se poi chiudi un occhio su quello che voglio io".

Se vi sembra che siano presenti vaghe allusioni all'attualita' Italiana non vi state sbagliando. Tutti ricorderemo battute da bar dello sport o scherzi da cabarettista del nostro attuale Presidente del Consiglio (ma che ci squalificano tutti). Ma cosa succede in America quando ad un Politico come Barack Obama scappa una locuzione not very professional?

Le parole contano quando l'informazione e' affidabile. Altrimenti si è spesso fraintesi.

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