Thursday, September 25, 2008

Le tariffe

Smosso dall'intervento del dr. freeman, mi sono deciso a vedere nei fatti come le offerte di Lufthansa e Alitalia si confrontano in tratte interne. Quindi prendiamo due tratte che saranno trafficate in entrambi i paesi (probabilmente in Italia un po' di piu' visto che fa gola a tutti gli avvoltoi che stanno orbitando intorno alla carogna di bandiera):
  • Roma (Fiumicino) - Milano (Orio al Serio e Linate) per Alitalia
  • Monaco di Baviera - Berlino (Tegel) per Lufthansa
Sul sito di Alitalia scopriamo che per Milano Orio al Serio (1h e 15 min)  si pagano solo 106,57 euro (ma Orio a Serio e' a Bergamo un po' fuori mano ...):



Per Milano Linate (1h e 10 min) invece ben 325,57 euro (e stiamo parlando di una aereoporto a portata di cittadino):



Lufthansa invece come si comporta? 128 euro per andare da Monaco a Berlino (1h e 5 min) e dove l'aereoporto e' praticamente in citta':



E la CAI che tariffe fara' in un regime di monopolio? Simili a quelle di Lufthansa o simili a quelli della Alitalia, priva anche della concorrenza di Airone? Ai posteri l'ardua sentenza (ma non si vince nulla se indovinate sin da ora).

Wednesday, September 24, 2008

Pillola

In nome dell'Italianita' Silvio vuole Lufthansa. Franza o Alemagna, basta che ce se magnano.

Tuesday, September 23, 2008

Ammainabandiera

Francamente questa storia di Alitalia meriterebbe di sprofondare nel silenzio che deve accogliere le proposte troppo disprezzabili per considerarle degne di attenzione. Tuttavia, visto che la norma non appartiene alla realta' del Paese, parliamone.

L'attuale presidente del consiglio ha, durante le trattative di vendita ad Air France, turbato il libero accordo tra le parti dicendo che c'era una cordata di imprenditori italiani pronti a rilevare Alitalia a condizioni molto migliori di quelle di Air France, giudicate indegne ed accusando il Governo Prodi di svendere la sacra Compagnia di Bandiera. Tutto falso ma e' bastato ai sindacati per tirarsi indietro e ai francesi per ritornare sulle proprie posizioni di "aspettiamo il prossimo governo".

Nel frattempo ha scucito 300 mln di euro al governo uscenteper far tirare a campare ancora un po' la "compagnia di bandiera", in attesa di prendere le redini.

Eletto presidente, la cordata e' scomparsa per ritornare minacciosa ad agosto: la Compagnia Aerea Italiana. Formatasi (nell'oscurita' opaca del nostro sistema finanziario dominato dal conflitto di interessi) da un gruppo di finanzieri, speculatori e palazzinari che nulla sanno di aviazione, il suo unico obbiettivo e' ottenere il favore del potente di turno per ottenere gli appalti di Milano Expo 2015.

Questi signori hanno ottenuto che i debiti se li accolli la collettivita' e che loro possano agire in termini di monopolio sulle tratte nazionali, forzando i lavoratori ad accettari abbondanti decurtazioni sugli stipendi e cosucce come il 25% dell'organico piloti soggetto ad essere rimpiazzato da piu' economici colleghi stranieri. O cosi' o fallimento.

Aggiungiamo che Airone si fonderebbe con Alitalia portando una ricca dote aggiuntiva di 1 Mld di euro di debiti

Dovremmo essere felici di liberarci di questo carrozzone ma il circo mediatico invece prentende che invece noi si debba tifare per la vittoria di un nuovo monopolista privato che possa spennare la collettivita' per il suo vantaggio.

Francamente e' un po' troppo, persino per noi che siamo abituati ad un meno peggio sempre peggiore.

Wednesday, September 17, 2008

I liberisti

I liberisti sono quelli che il mercato e' competizione e selezione, implicita ed oggettiva meritocrazia. 
I liberisti sono quelli che negli anni '90 invocavano "Piu' mercato, meno Stato" implicitamente suggerendo "Piu' efficienza, meno sprechi".
I liberisti sono i privati che invocano la concorrenza quando non c'e'.
I liberisti sono i privati che vogliono liberare il loro genio imprenditoriale senza i lacci di regole superflue.
I liberisti sono anche i finanzieri della globalizzazione, di quelli che tagliano i costi ed esportano i capitali nei paradisi fiscali.
I liberisti sono i manager che intascano le stock options quando le aziende da loro dirette falliscono.
Liberisti sono i top manager della Enron che si sono presi 25 anni di carcere ciascuno per il crack dell'azienda.
Liberisti sono Tremonti e Silvio che invocavano il Mercato come Promessa Salvifica quando si trattava di spartire il bottino delle grandi aziende pubbliche.
Liberisti sono l'ex-comunista D'Alema e l'ex-socialista Amato ai tempi della merchant bank a Palazzo Chigi.
Liberisti sono Colaninno, Tronchetti Provera e Ligresti.
Liberisti sono quelli che nel 2008 invocano l'intervento dello Stato a salvare le aziende dalle loro stesse speculazioni.
Liberisti sono gli imprenditori patriottardi che si appellano all'italianita' quando si rendono conto che con gli stranieri, senza lo sponsor politico, non ce la fanno.
Liberisti sono quelli che non capiscono una mazza di aviazione ma si sono iscritti alla cordata per alitalia perche' cosi' avranno la parte di bottino per l'Expo 2015 di Milano.
I liberisti sono quelli che in tempi di abbondanza voglio tutto ed in tempo di carestia non vogliono dare niente.
I liberisti sono quelli che se gli va bene "e' merito mio" e se va male "e' colpa degli altri".

Liberista e' sinonimo di furbastro. Ma invece di essere punito lui, viene punita la collettivita' di sciocchi che ha creduto al facile guadagno. Quelli che credono alle favole come il fatto che possano esistere Paesi che fabbricano e paesi da terziario avanzato. 

"Liberista" e "liberismo" sono stati in questi anni solo delle etichette per una truffa finanziaria su scala globale. Ed oggi la realta' presenta il conto. Se non state tremando, dovreste iniziare perche' questo "non e' la fine e nemmeno il principio della fine ma forse la fine del principio".

Wednesday, September 10, 2008

Il tratto di penna


Il tratto di penna cambia la vita. La riforma della giustizia potrebbe semplicemente ridursi ad esso. Invece che un tortuoso percorso di riforma costituzionale in cui, tra vari arzigogoli e cavilli (povera Carta!), si sarebbe proclamato, dietro la scusa della separazione delle carriere tra giudici e PM, obbligatorieta' dell'azione penale, etc etc.:

Art 1 Redux: Silvio ed i suoi amici sono immuni dalle leggi.

avremo una semplice modifica, per legge ordinaria, dell'articolo 327 del codice di procedura penale:

Art. 327: "Il pubblico ministero dirige le indagini e dispone direttamente della polizia giudiziaria che, anche dopo la comunicazione della notizia di reato, continua a svolgere attività di propria iniziativa"

Ossia il PM dispone della polizia giudiziaria per svolgere le indagini secondo previsto dalla costituzione (e quindi avendo, in teoria, l'obbligo di perseguire tutti i reati e senza rendere conto al potere politico). In cosa consiste la modifica? Leggiamo l'equivalente:

Art. 327 Redux: "Il pubblico ministero dirige le indagini e dispone direttamente della polizia giudiziaria che, anche dopo la comunicazione della notizia di reato, continua a svolgere attività di propria iniziativa"

Quindi le indagini le farebbe la polizia, che notoriamente dipende dal ministero dell'Interno, quindi dal Governo, ossia dai politici che potranno quindi ordinare di indagare questo piuttosto che quello o semplicemente chiudere un occhio. Per minare definitivamente ogni possibilita' di collaborazione possiamo modificare anche l'Art. 347:

Art. 347: "Acquisita la notizia di reato, la polizia giudiziaria, senza ritardo, riferisce al pubblico ministero".

Ops, la polizia potrebbe omettere di collaborare con il PM o anche mettergli i bastoni tra le ruote! Geniale. Ora sappiate che gli autori di questa proposta sono Violante (uno dei dialoganti dell'opposizione) e Ghedini (l'avvocato di Silvio, parlamente che si fa le leggi per il suo padrone e verso guardasigilli).

Ah, come ciliegina sulla torta: avete sentito la polemica sul Fascismo male assoluto / Fascismo traviato dal Nazismo di questi giorni. Il PD ha alzato la voce su questo tema! Non sui vari lodi salva-silvio/Infanga-la-repubblica! La persona normale che e' in me si indignerebbe di fronte a tale miopia ma oramai sono abbastanza navigato da capire che stanno solo recitando la parte. La solita parte di alzare il polverone per nascondere l'inciucione. Ma oramai il copione e' vecchio e questi oramai sono in loop: pensano che i cittadini siano fessi. E che lo rimarranno.

Thursday, September 4, 2008

La predica

Mariastella Gelmini e' un astro nascente di Forza Italia (ora PdL) ed oggi e' Ministro dell'Istruzione e come tutti i ministri dell'Istruzione e' presa da una irrefrenabile necessita' di riformare la scuola. Quello che mi interessa oggi e' il fatto che nel 2001 ha dovuto sostenere l'esame di abilitazione come avvocato. Per chi non lo sapesse questo esame si tiene presso la sede regiolare di appartenenza dell'ordine tuttavia, a quanto pare, e' possibile sostenerlo anche in regioni differenti da quelle in cui si esercitera'.

 Ed ovviamente, esistono sedi dove l'esame e' tosto e la selezione ardua e sedi dove l'esame e' una formalita' se non proprio una truffa. Indovinate la nostra ministra, paladina di disciplina ed educazione civica a scuola, per cosa optato? Per sostenere l'esame nella sua Brescia, nel profondo Nord? Ovviamente no: a Reggio Calabria, la capitale del record di ammessi. Insomma, una furbetta: lo facevan tutti, perche non io?

Non posso che concordare con le conclusioni di Gian Antonio Stella:
Da oggi, dopo la scoperta che anche lei si è infilata tra i furbetti che cercavano l'esame facile, le sarà però un po' più difficile invocare il ripristino del merito, della severità, dell'importanza educativa di una scuola che sappia farsi rispettare. Tutte battaglie giuste. Giustissime. Ma anche chi condivide le scelte sul grembiule, sul sette in condotta, sull'imposizione dell'educazione civica e perfino sulla necessità di mettere mano con coraggio alla scuola a partire da quella meridionale, non può che chiedersi: non sarebbero battaglie meno difficili se perfino chi le ingaggia non avesse cercato la scorciatoia facile?

Tuesday, September 2, 2008

Chrome

(da http://www.google.com/chrome)

Per chiunque stesse vivendo sulla Luna è uscito Chrome, il browser di Google. Costruito ex-novo per le nuove applicazioni web (riusando asset di altri progetti Open Source, come WebKit e Mozilla) e basato su un'architettura multiprocesso, sicuramente si appresta a spaccare di brutto. Tuttavia, mi ha colpito il fumetto che lo illustra: un esempio mirabile di semplicita' espositiva, divulgazione di problemi & soluzioni e anche di dare spazio ai singoli sviluppatori. Una filosofia anniluce distante dalla stantia mentalita' enterprise che domina nelle organizzazioni che conosco, tutte prese da management.

Potete scaricarlo da qui. Solo per Windows al momento :(

Monday, September 1, 2008

Il Pirata ed il cacciatore

Ad agosto la Georgia ha invaso le piccole repubblichette secessioniste di Abkazia e Ossezia del Sud contando di farla finita prima che la Russia, grande sponsor del divide et impera nel Caucaso e autoproclamatasi difensore dei due statarelli, potesse intervenire. I Russi che non aspettavano altro ed hanno contrattaccato e quasi preso Tbilisi prima che le pressioni internazionali li costringessero a non infliggere il colpo finale al regime filo-americano del presidente Saakashvili (ma qualche alleato meno instabile no?). Il braccio di ferro e' continuato quando, ritardando il piu' possibile il ripiegamento delle loro truppe vittoriose, i Russi hanno deciso unilateralmente di riconoscere l'indipendenza dei due stati secessionisti. A parti invertite, quello che accadde con Kosovo. Tutto per il petrolio ovviamente. Gli Stati Uniti hanno mostrato i muscoli ma l'Unione Europea ha assunto una posizione conciliante: condanna di Mosca ma nessuna sanzione.

Come ha detto il ministro Russo: "l'Europa pensi ai suoi interessi". Che sono l'avere una fornitura costante di materie prime visto che l'inverno si avvicina e la politica di Mosca diventa estremamente convincente in questi momenti. Silvio e' conciliante e frattini si cala le braghe, cercando di far finta che il carisma del premier possa fungere da mediatore tra UE ed il suo amicone Putin, cacciatore della giungla (a quando Silvio che salva i bagnati da uno squalo con le sole mani nude?).

Sulla quarta sponda del mediterraneo, un blitz del nostro premier ha fatto si che, a spese dei contribuenti italiani, un'altra vittoria fosse sua garantendo
  • un impegno a fermare la partenza dei migranti (nome politicamente corretto per gli "invasori in mutande"), probabilmente rendendo la Libia un enorme CPT a cielo aperto.
  • piu' forniture di petrolio e gas "di ottima qualita'".
Il tutto al modico costo di 5 miliardi di dollari in 20 anni, principalmente in opere pubbliche da appaltare ai vari Ligresti & C. che in Italia hanno solo intoppi a causa delle troppe bocche partitiche da sfamare. Quello che avanzera' se lo spartira' il clan di Gheddafi, il pirata neo-barbaresco del XXI secolo. Almeno un po' si sorride.

Riassumendo: la Russia ricatta l'occidente sul petrolio. La Libia ricatta l'Italia con petrolio e ondate umane. L'Unione Europea si piega a 90 gradi rispetto alla Russia perche' ha le mani legate. E l'Italia si piega a 90 gradi per prenderla da Gheddafi e da Putin, amici di Silvio.