Monday, November 17, 2008

La progenie di Mastella

Per la serie a volte ritornano e il padre degli furbastri ha seminato bene, ecco l'ultimo frutto del redivivo Mastella.
Grande Walterloo! Quante altre disfatte prima di farti rimpiazzare da D'Alema bicamerale?

Ragazzi: la politica italiana oramai può sostituire a pieno titolo le barzellette sui carabinieri!

Monday, November 10, 2008

Victory of The West

Che storicamente la Battaglia di Lepanto (o meglio delle Isole Curzolari, visto che Lepanto si trova a 50 miglia nautiche dal luogo dello scontro) sia stato un evento epocale c'e' poco da discutere. Ma come si sia creata la Lega Santa, quale ruolo i compromessi, paure e rivalita' abbiano giocato nella costruzione di un'alleanza di Stati rivali e spesso in guerra tra loro, i vanti e le spinte personali dei singoli Capitani e cosa sia successo dopo quel fatidico 7 Ottobre 1571, lo racconta splendidamente Niccolo' Capponi in La Vittoria dell'Occidente

Mentre Famagosta resiste disperatamente sotto la guida di Marcantonio Bragadin, le trattative per la formazione dell'Alleanza vanno a rilento perche' i Veneziani intendono soccorrere Cipro mentre gli Spagnoli vorrebbero prendere Algeri  e Tunisi, basi dei corsari Barbareschi. La stessa definizione della suddivisione delle spese e' oggetto di aspre discussioni: Venezia, che sta sopportando i costi maggiori della guerra con i turchi, non vuole sborsare piu' della meta', il Re di Spagna, eternamente in bancarotta, non intende muoversi se il Papa non gli dara' i quattrini, visto anche il suo impegno nei Paesi Bassi contro i protestanti ribelli. I Francesi sono alleati dei turchi e la loro minaccia pesa sull'impegno spagnolo. Il tempo passa e Famagosta cade dopo eroica lotta.

La flotta turca nei pressi di Cipro e' ora libera di schierarsi nell'Egeo: i Veneziani temono che sia un preludio per l'invasione di Creta o un attacco diretto alla laguna. Gli Spagnoli ed il Papato credono in una prossima invasione del territorio Italiano, come gia' nel tentativo, poi abortito, a Otranto, quasi un secolo prima. La paura che la Serenissima possa fare la Pace con i turchi attraversa i circoli diplomatici europei. Pio V minaccia di scomunica se non si dovesse arrivare ad un accordo ed alla fine questo arriva. Le flotte iniziano a radunarsi a Messina per decidere il piano d'azione: comandante designato Don Giovanni d'Austria, fratellastro di Filippo II.  Le istruzioni del Re sono prudenti: non arrischiare la flotta ma l'ardimentoso Capitano generale la pensa diversamente. 

La flotta si muove a Corfu' dove riceve ulteriori rinforzi veneziani, comprese le armi segrete: le galeazze, che si riveleranno decisive. I Turchi escono da Lepanto e si schierano: le loro spie dicono che i cristiani sono divisi ed inferiori. I prigionieri presi dai Cristiani suggeriscono lo stesso. Entrambi gli schieramenti sono sicuri di avere davanti un avversario inferiore e cercano la battaglia.

Il massacro che ne consegue sembrera' strategicamente inconcludente nell'immediato in quanto l'Impero Ottomano ricostituira' rapidamente la sua flotta e diventera' piu' forte di prima. Venezia esausta accettera' pace che ratifica la fine di Cipro.  E quindi? Innanzitutto, dopo secoli di vittorie l'avanzata Ottomana fu finalmente fermata. Secondo, la dimostrazione della superiorita' delle artiglierie navali sulle vecchie tattiche di abbordaggio e corpo a corpo (come sara' dimostrato defintivamente nella sorte dell'Invicibile Armata). E Terzo che l'Impero Ottomano non e' piu' econmicamente in grado di mantenere sia un grande esercito che una grande flotta e scegliera' la superioriorita' terrestre: l'incapacita' di riformare la macchina statale sara' una palla al piede non secondaria nei secoli a venire. 

Se quindi la vittoria sembrera' effimera e le potenze occidentali non si dimostreranno in grado di sfruttare il successo su basi strategiche, simbolicamente Lepanto segna il cambio della marea: da qui a due secoli, l'Impero Ottomano diventera' un oggetto esotico mentre l'Occidente si avviera' alla sua dominazione globale

Tutto questo fino ad oggi ...

Thursday, November 6, 2008

Tutti sono amici di Obama


Barack Obama ha vinto le elezioni e sara' il prossimo presidente degli Stati Uniti d'America. Cosa potra' fare lo scopriremo. 

Quello che mi ha impressionato e' la storia dell'Uomo che veramente rappresenta un esempio di meritocrazia e self-made man: Obama non ha solo carisma ma e' la dimostrazione che un regime meritocratico, con un sistema costituzionale solido, il ricambio radicale non solo e' possibile ma e' auspicabile. Certo e' stato aiutato dalla crisi contingente ma, senza scomodare Machiavelli, non posso che riconoscere che in tutte le imprese la meta' e' fortuna.

Pero', stiamo con i piedi per terra perche', se e' vero che gli USA hanno eletto Barack Obama, negli ultimi due mandati hanno eletto Bush. La democrazia  richiede cittadini responsabili e, quindi, informati: la partecipazione impressionante per la storia elettorale americana ha mobilitato strati sociali prima esclusi o auto-esclusi. Obama afferma che le lobby, non avendolo finanziato, non avranno potere sul suo Governo: non possiamo che sperare che, dopo anni di pupazzi manovrati da potentati, ora ci sia un uomo in grado di indicare ad un Paese la strada da seguire.

Per quanto riguarda noi Italiani, non posso che condividere quello che scrive Beppe.