Tuesday, February 17, 2009

L'ultima vittoria di Walterloo

Esultate tutti! Finalmente il portatore di dialogo a tutti i costi (pagati da terzi, ovviamente) ha finalmente deciso, dopo l'ennesima sconfitta, di dimettersi. Alcuni direbbero che finalmente il PD ha trovato modo di purgarsi. La vittoria in Sardegna è stata una vera vittoria di Silvio e una disfatta per il PD: lo stesso distacco (circa 9 punti) delle elezioni nazionali nel 2008 si è confermato in Sardegna. Sino a qui i fatti.

Premesso che ritengo che la Sardegna si avvii ad una nuova epoca di cementificazione e colonizzazione (periodo di Progresso & Benessere secondo alcuni), quello che vorrei ricordare con queste righe è che ancora una volta la colpa l'establishment politico dice che Walterloo ha perso a causa dell'antiberlusconismo continuo (di cui gli Italiani sono, ovviamente, stufi) e che avrebbe invece avrebbe dovuto continuato a dialogare con la maggioranza. Tradotto, significa che avrebbe dovuto contiuare a fare il palo mentre la banda scassinava le istituzioni. Non, quindi, perchè la tensione morale si è allentata e l'opposizione alle leggi vergogna ed anti-costituzionali sia mancata ma proprio per non essere stato abbastanza supino.

Dal mio punto di vista invece Walter ha peccato d'essere supino su tutti gli argomenti della questione morale e etica (vedi l'infamia del lodo alfano), di non aver fatto opposizione spietata affondando fendenti perchè le bassezze di questo Governo sono tanto palesi che qualunque partito di opposizione avrebbe avuto buon gioco presso l'opinione pubblica denunciandole, perchè in tempi di crisi si cercano soluzioni condivise per il bene del Paese e non per immunizzare la casta. 

Ma soprattutto perchè 
  1. non ha provveduto a selezionare il gruppo dirigente, limitandosi a comporre i gruppi dirigenti di DS e Margherita, gelosi l'uno dell'altro;
  2. non punendo gli incapaci come Bassolino e Iervolino ma anzi dandogli fiducia (e quindi rendendosi corresponsabile) o gli infami come Latorre (quello dei pizzini davanti alle telecamere a favore di Bocchino (PDL) messo in difficoltà da Donadi (IdV));
  3. aver impedito l'ingresso di forze nuove e non inquadrabili nel partito (ricordate la candidatura di Rita Borsellino in Sicilia stroncata a favore invece della insipida e aliena Finocchiaro)? 
  4. ha confuso (voglio essere magnanimo e ingenuo) l'unità nel momento di crisi con la collusione a favore della casta disaffezionando gli elettori riformisti (fossero militanti ex-comunisti o ex-democristiani o radicali o altro).
Insomma, ha lasciato che la creatura nata male dalla sconfitta del 2008 (quindi già sventurata) andasse in cancrena e tutto per un equivoco senso di "pacatezza e dialogo": ossia non ha saputo interpretare le aspirazioni della sua naturale fetta di elettorato, scontentandolo e disaffezionandolo, e senza nemmeno ottenere consensi tra i potenziali elettori PDL. In altre parole un suicidio.

Che Veltroni sia stato incapace anche di essere un buon servo di Silvio & C. anche in questo non lo ritengo improbabile ma mi piace pensare che nemmeno lui sia riuscito a scendere così in basso. Per quanto riguarda il PD, ho sempre avuto dei dubbi sulla fattibilità di un simile ibrido cattolico-progressista-socialdemocratico-comunista: la recenti vicende sul testamento biologico che lo ha spaccato ne sono stata l'ennesima dimostrazione. Secondo me è semplicemente un equivoco che non trova giustificazione soltanto nell'eredità dei nostalgici di Aldo Moro: in nessun paese al mondo potrebbe esistere un partito dove individui che ritengono che la vita sia un fatto di libertà individuale nel rispetto delle leggi e individui dove la legge degli Uomini è una formalizzazione di leggi divine verso cui l'Uomo deve solo piegarsi

Quale idea di società futura, di economia futura, di mondo futuro possono condividere e quindi candidarsi alle elezioni per indicare una strada da seguire? O si pensa che la politica possa o debba occuparsi di altro? Magari di emergenze dovute alla sua stessa inazione?

Delle due l'una: o questi politici sono degli incapaci o sono in malafede. O sono Walter o sono Silvio. Del primo ci siamo liberati (ma non ancora del gruppo dirigente). Adesso dovremmo puntare al secondo, sempre che si riesca a scuotersi dall'apatia dell'ineluttabile..

Thursday, February 12, 2009

Del valore dell'educare a dire la verità


Non che il tipo meriti considerazione visto che oramai il metodo dovremmo conoscerlo: Beppe Grillo lo ha riassunto in un suo post con l'evocativo titolo di strategia del puttaniere. Quello che voglio sottolinerare è il servilismo dei media che veramente rasenta l'incredibile quasi al livello del dialoghismo ad ogni costi del PD. In sintesi: il tizio ha detto che la Costituzione è da cambiare perchè sovietica e perchè è ridicolo che il Governo non possa varare decreti palesemente incostituzionali senza rendere conto a nessuno al fine di intorbidare le acque sfruttando qualunque occasione: questo modus operandi è stato anche illustrato da Marco Travaglio quindi non ci ritornerò.

Puntuale è giunta la smentita che annuncia l'esatto contrario: in qualunque Paese serio (preambolo oramai standard quando si parla di cose italiane) la si accoglierebbe con una pernacchia e suono di sirene di autoambulanza. Da noi no. Anzi, ecco i ligissimi servi mistificare (senza nemmeno più alcun input: oramai è un riflesso automatico) oltre ogni misura: "Berlusconi ricuce con il Colle". Una persona normale penserebbe "ha fatto mea culpa". Affatto! 

Ha negato: "Mai attaccata la Costituzione", implicitamente ribadendo che gli Italiani sono coglioni e si bevono tutto. Ed implicitamente questo post sottende che è proprio così: ma solo perchè alcuni lo ascoltano.